Tim, quattro liste in assemblea, e il governo convoca Vivendi

Pubblicità
Pubblicità

MILANO — All’assemblea di Telecom Italia per il rinnovo del cda si presentano 4 liste rivali, intanto il comitato per il Golden Power convoca Vivendi subito dopo Pasqua per capire come è orientata a esprimersi. In lizza ci sono due liste di maggioranza, una è quella del management guidata dal partner dello studio Legance Alberta Figari e dall’ad Pietro Labriola, e una degli sfidanti del fondo Merlyn, TValue, capitanata dall’ex manager di Microsoft Umberto Paolucci e l’ex manager del gruppo Stefano Siragusa. Tra le liste di minoranza c’è quella del fondo BlueBell che schiera in pole position Catia Tomasetti, partner dello studio BonelliErede, e quella dell’Asati di Franco Lombardi, che però a meno che non venga cambiata entro domani, ad ora è inammissibile.

Lista Asati inammissibile senza quote rosa

L’Asati ha infatti stilato una lista di 8 uomini, mentre lo statuto di Tim impone che le liste di minoranza di oltre 3 membri rispettino i requisiti per le quote rosa. Senza contare che da mesi Tim si batte per la parità di genere, oggetto anche di una campagna di Giuseppe Tornatore. La lista Labriola, nei primi sei nomi, indica infatti 3 uomini e 3 donne tra cui il presidente Figari, e quindi più dei due quinti richiesti per statuto. La lista di Siragusa ha il 40% di quote rosa: in terza posizione c’è Ersilia Vaduo, capo della diversity per l’agenzia Esa, segue Ida Panetta, professore di Economia alla Sapienza e esperta di Cybersicurezza, Ottavia Orlandoni, esperto di fiscalità e ristrutturazione del debito per Dwc e Barbara Oldani, responsabile dell’engagement degli azionisti per la Ssdh di Londra. Insieme a Siragusa c’è poi il ceo di Telecom Austria Boris Nemsic, e l’ex ad di Turk Telekom Paul Doany, nonché banker come Niccolo Ragnini fondatore di Circuitus Capital ed ex Ubs e Goldman Sachs.

Insomma anche la lista sfidante, composta da 9 indipendenti con profili internazionali, è di quelle di peso, e con questo assetto mira a intercettare il sostegno di Vivendi.

Vivendi ago della bilancia

Il primo azionista francese (23,75% del capitale) invece non esprime nessun consigliere in nessuna delle 4 liste e non è intenzionato a presentarne una propria. Intanto martedì 2 il comitato Golden power sentirà i francesi, ma stando a fonti finanziarie sarebbe un incontro di routine, forse per esercitare un po’ di moral suasion su Vivendi che da mesi va contestando l’attuale management e che difficilmente voterà per Labriola. La data ultima per comprare le azioni per votare è il 12 aprile, 11 giorni prima dell’assemblea che svolgendosi da remoto, necessita di lunghe verifiche sulla titolarità dei diritti di voto. Anche perché nella prima volta della storia di Tim il 19% del capitale è in mano azionisti che scommettono al ribasso, ma comunque hanno diritto di esprimersi in assemblea. Intanto Labriola insieme a Morrow Sodali è impegnato in una campagna di raccolta deleghe sia presso gli investitori istituzionali, sia presso i piccoli risparmiatori (che secondo il libro soci Tim rappresentano il 17,8% del capitale). Infine ieri Barclays ha dichiarato di avere il 5,017%, una quota detenuta attraverso Goldman Sachs (che è uno degli advisor di Tim).

Pubblicità

Pubblicità

Go to Source

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *