Decreto crescita, le reazioni del calcio italiano. Allegri: “La Juve ha i giovani, può stare tranquilla”. Marotta: “La A ora è più povera”

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L’abrogazione del Decreto crescita, piovuta improvvisamente all’interno del calcio italiano su iniziativa del Governo di centrodestra, sta suscitando una gran quantità di reazioni. Se l’Assocalciatori festeggia, le società di Serie A si mostrano assai meno soddisfatte del ritiro del provvedimento, che negli anni passati aveva garantito un regime fiscale favorevole a calciatori provenienti dall’estero e garantito alla A quindi maggiore attrattività.

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L’AIC: “Grande soddisfazione”

“Abbiamo appreso con grande soddisfazione la notizia dell’abrogazione, anche per gli sportivi, della norma sugli impatriati contenuta nel Decreto Crescita, previsione che penalizzava l’intero movimento calcistico nazionale”. Così Umberto Calcagno, presidente dell’Assocalciatori. “Finalmente dal 1 gennaio 2024 – prosegue il n.1 dell’Aic – calciatori italiani e stranieri potranno competere sullo stesso piano; per questo, ringrazio chi nel governo e nelle forze politiche si è mostrato sensibile alle nostre istanze e alle sorti del calcio italiano, per tutelare lo sviluppo della filiera del nostro mondo e il futuro della Nazionale”.

Allegri: “Noi abbiamo i giovani”

“Sul Decreto crescita mi esprimo calcisticamente. Fortunatamente la Juve ha un patrimonio importante di giovani che potrà tenere e sviluppare in futuro. La Juve sotto questo aspetto deve rimanere molto serena e tranquilla”. Lo ha detto il tecnico della Juventus Massimiliano Allegri in conferenza stampa alla vigilia della sfida di campionato con la Roma.

Marotta: “Serie A più povera”

“Nel momento in cui il calcio italiano sta risalendo il ranking europeo, tre squadre italiane hanno partecipato da finaliste alle tre più importanti competizioni europee, e due club italiani parteciperanno al Mondiale per club, l’abolizione di questa agevolazione fiscale del decreto crescita rappresenta un autogol per il mondo del calcio e per l’economia del paese”. Così l’Ad dell’Inter Giuseppe Marotta, ha commentato ai microfoni di Sky Sport la mancata proroga del Decreto crescita.

Fenucci (Bologna): “Il calcio italiano perde attrattività”

“La mancata proroga del decreto crescita è incomprensibile; era un provvedimento che aveva ridato competitività al campionato italiano come dimostrano i risultati delle ultime competizioni europee che sotto alcuni aspetti è già svantaggiato con i competitors europei”. Così Claudio Fenucci, amministratore delegato del Bologna, intervenuto a Radio TV Serie A con RDS. “Questo decreto aveva un impatto limitato sulle finanze dello Stato e non ne avrà in futuro perché riadegueremo il budget in conseguenza della nuova fiscalità, in funzione di ciò, ora, si cercheranno calciatori con minor rilevanza e competitività internazionale – aggiunge – senza garantire nessuna ulteriore risorsa dello stato”.

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