Un paese senza telefono e Internet: il caso di Depressa finisce in Parlamento. Il regista Winspeare: “Già il nome non aiuta…”

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“Vane vicino alla chiesa, lì pia bonu”. L’esternazione, rigorosamente dialettale, è il leit motiv degli ultimi mesi che più si sente per le strade, i vicoli e le abitazioni della frazione di Depressa: 1.541 abitanti nelle campagne del basso Salento a una manciata di chilometri da Tricase, alle prese con un disagio dei tempi moderni: la mancanza di campo. Una situazione che impedisce connessioni e comunicazioni fluide al telefono con annessi problemi nei prelievi con il bancomat e i pagamenti tramite Pos. E nel piccolo borgo, i residenti vanno e vengono dalla piazza principale del paese con il cellulare in mano. Perché lì “pia bonu”.

“Sarà per la vicinanza con la chiesa e con Dio che fa un miracolo – commenta con ironia il regista Edoardo Winspeare che a Depressa vive da anni immerso nel verde degli ulivi secolari – si vedono cittadini salire sulle terrazze, raggiungere la piazza, scambiarsi informazioni con il passaparola e suggerire una zona dove poter comunicare al telefono. È una situazione paradossale, già viviamo in un paese che di nome non è proprio il massimo se poi aggiungiamo simili disagi”.

Winspeare vive alla periferia di Depressa sulla strada per Corsano. Ma anche qui, lontano dal centro abitato, i disagi sono ripetuti. “E neppure se mi sposto a Corsano, le cose vanno meglio – dice – io, comunque, riesco a sopperire con il wi-fi”. Una vicenda paradossale e di stringente attualità. Realtà. E nessuna fiction cinematografica come, invece, accadde nel 2017, a Scorrano, altro paese salentino, dove il regista Federico Moccia decise di girare il film Non c’è campo, che raccontava i disagi di una classe di liceo approdata in un paese dove telefoni e rete internet svanivano nel nulla e causavano una vera e propria sconnessione dai social.

Nel borgo di Depressa, invece, l’immaginazione è diventata realtà. Con seri rischi in caso di richieste di soccorso in caso di necessità. Dopo il chiacchiericcio tra i residenti, il caso è divenuto materia di discussione per la politica locale. Dopo un sopralluogo, a muoversi, in prima persona, è stato Andrea Caroppo, il capogruppo di Forza Italia nella nona commissione Trasporti, poste e telecomunicazioni della Camera dei deputati, che ha depositato un’interrogazione nello stesso organismo di cui fa parte, interessando lo stesso ministero delle Attività produttive, guidato da Adolfo Urso, perché “ponga rimedio a questa situazione”.

“L’assenza del segnale di telefonia – denuncia – isola un’intera comunità con notevoli disagi per tutti i cittadini di ogni età, come studenti e lavoratori, e per le attività commerciali. È impensabile che nell’era del digitale ci siano centri, anche importanti dal punto di vista turistico, che sono costretti all’isolamento”.

“Non saranno problemi di portata internazionale – chiosa ancora il regista Winspeare – e questa situazione per quanto grottesca non credo possa ispirarmi per un film”.

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